Andamento Lento

Proposte per Pontassieve e dintorni per la mobilità sostenibile

Può il movimento corporeo generare pratiche creative? È questo il tema affrontato durante il laboratorio che Valdisieve in Transizione in collaborazione con Centro di Creazione e Cultura e Generation Europe ha realizzato a Pontassieve nel mese di gennaio. Il laboratorio dal titolo “Andamento lento” che ha visto la partecipazione di una quindicina di persone di diverse età è stato l’occasione per un confronto tra generazioni diverse sul tema della mobilità sostenibile.

Il rapporto personale con lo spazio urbano che è stato vissuto dai partecipanti con una performance per le strade di Pontassieve e con la descrizione di itinerari all’interno della cittadina è stato il tema degli incontri proposti da un team composto da danzatrici e da una performer visiva che hanno accompagnato il gruppo per l’intera durata del laboratorio. Dagli stimoli proposti durante le pratiche sono emerse idee concrete e facilmente realizzabili sui temi della mobilità sostenibile che sono stati presentati all’Amministrazione Comunale di Pontassieve come momento terminale del percorso svolto.  I temi oggetto della riflessione hanno riguardato i quattro principali mezzi di comunicazione: treno, auto, bicicletta e piedi. Per ognuna di queste aree tematiche sono emerse e presentate proposte concrete che di seguito vengono elencate:

Treno: Pontassieve si trova all’interno di un anello ferroviario che comprende la linea verso Arezzo e il Valdarno, verso la val di Sieve e il Mugello e la linea faentina che unisce Borgo san Lorenzo a Firenze. La proposta che viene presentata dal gruppo è quella di creare una ferrovia metropolitana su questo anello che consenta una frequenza maggiore dei passaggi di treni, soprattutto nelle ore serali quando i giovani e non solo si spostano verso Firenze. Tra le criticità rilevate è emersa quella dei costi elevati per le singole corse. Per una famiglia di 4 persone spostarsi da Pontassieve a Firenze costa 28€, cosa che non rende competitivo l’uso del treno per raggiungere la città. Si chiede anche che possa essere facilitato il trasporto delle biciclette nei vagoni visto che sono poche le vetture che riservano uno spazio apposito e che comunque non è agevole l’accesso al treno per chi vuole portarsi dietro la bicicletta. Da migliorare anche la possibilità di parcheggiare sia auto che biciclette per chi vuole integrare lo spostamento in auto/bici con il treno.

Bicicletta: La realizzazione di piste ciclabili sia all’interno della città di Pontassieve che per raggiungere le frazioni e i comuni limitrofi o Firenze stessa è considerata la condizione necessaria per utilizzare la mobilità ciclistica in sicurezza. In tema sicurezza da non sottovalutare anche la problematica dei furti per ovviare alla quale si propone un sistema di targatura dei velocipedi a cura dell’Amministrazione Comunale come avviene in altre città (si veda l’esempio di Modena: https://www.comune.modena.it/aree-tematiche/trasporti-viabilita-mobilita-e-sosta/mobilita-ciclistica/targa-la-tua-bici, in cui l’Amministrazione comunale si è fatta promotrice e garante a costi veramente bassi), la conseguente iscrizione al registro italiano Bici e la realizzazione di parcheggi per biciclette. In particolare si pone l’attenzione sul parcheggio alla stazione ferroviaria che dovrebbe essere in luogo chiuso, sicuro con accesso anche a pagamento con apposita tessera magnetica nominale. Parcheggi in più punti del capoluogo e delle frazioni in prossimità delle piste ciclabili e dei luoghi di interesse sono richiesti per facilitare ed incrementare l’uso della bicicletta.

Auto: Considerato che purtroppo ancora in Toscana e in particolare a Firenze non c’è un sistema di mobilità pubblica degno di una città europea del terzo millennio, molte persone sono ancora costrette ad utilizzare le proprie auto per raggiungere i luoghi di lavoro o le diverse frazioni del territorio comunale. Se diamo uno sguardo dentro alle auto che quotidianamente percorrono le strade della zona spesso troviamo una persona sola al loro interno. Da qui “Andamento lento” propone il Progetto “S’ha dì ddandà” frutto di un confronto all’interno del gruppo di lavoro e che è stato presentato anche con un’idea grafica per la sua realizzazione all’Amministrazione comunale. Il progetto prevede la realizzazione di alcune pensiline in luoghi strategici di Pontassieve e delle frazioni o dei comuni limitrofi ove si possa incontrare la domanda e l’offerta di luoghi da raggiungere in auto; un progetto di condivisione dell’auto per spostamenti locali. La pensilina, coperta e chiusa per proteggerla da atti vandalici e per garantire la sicurezza e il comfort di chi si trova al suo interno dovrebbe contenere display visibili dall’esterno con l’indicazione delle destinazioni richieste, e con simboli che indichino la disponibilità a trasportare disabili in carrozzina o animali, prese di ricarica per cellulari, libri e riviste per lo scambio,  Wi-Fi, un totem per impostare la richiesta di destinazioni varie e per avere accesso in tempo reale alle condizioni del traffico, dell’inquinamento dell’aria e del meteo. L’accesso alle pensiline e al servizio sarebbe riservati ad utenti registrati tramite una APP che gestisce richieste e offerte di passaggi e la lettura dei QR code potrebbe mettere insieme chi offre il passaggio e chi lo utilizza soprattutto per garantire la sicurezza di entrambe. Pontassieve potrebbe essere il comune pilota per una iniziativa del genere perché al momento in base alle conoscenze del gruppo non esistono realizzazioni del genere in altre città europee.Le pensiline, realizzate con materiali ecosostenibili, e posizionate in luoghi strategici in parte già indicati dal gruppo di lavoro, dovrebbero essere autonome dal punto di vista energetico grazie a pannelli fotovoltaici, con un buon isolamento termico grazie al tetto verde e al loro esterno dovrebbero prevedere un parcheggio per bici, per auto e colonnine di ricarica per auto elettriche.

Piedi: In collaborazione con le associazioni del territorio quali il gruppo Geo o il CAI si vorrebbe riproporre una mappa dei sentieri che collegano capoluogo e frazioni migliorandone la segnaletica e la manutenzione, in modo da consentire a chi si vuole spostare a piedi di farlo non lungo la strada ma in sentieri protetti. Da riproporre anche il progetto “Pedibus” per decongestionare il traffico intorno alle scuole e per educare bambine e bambini a stili di vita più sani. Per poter andare a piedi anche all’interno delle aree urbane si chiede che venga migliorata la percorribilità dei marciapiedi ove già esistenti e di costruirne nuovi o di mettere in sicurezza zone dove non è possibile costruirne di nuovi, per esempio al Ponte Mediceo tra la fine del Borgo e l’inizio di via Piero Palagi.