Un anno di Mercato in Transizione!

Articolo scritto da Marzio Politi per l’assemblea del Mercato in Transizione


Ad un anno dalla sua nascita per capire cosa è il Mercato in Transizione (MiT), abbiamo bisogno di una nuova lente, un nuovo strumento di osservazione, permettendosi un diverso punto di vista. Il MiT non è l’insieme delle concessioni attribuite a singoli banchi come qualsiasi altro mercato agricolo o commerciale.

Il MiT nasce come sinergica richiesta di :
Cittadini di Pontassieve (che vogliono poter accedere a prodotti locali, fonte di salute e scevri dallo sfruttamento di persone e luoghi),
Produttori alimentari, del benessere personale e artigiani (attivi sul territorio di Pontassieve e nei comuni limitrofi)
Attivisti del Centro di riuso e di Valdisieve in Transizione (che stimolano la rottura della catena Acquista/Usa/Getta/Riacquista)
• Un progetto pilota a cui l’amministrazione comunale di Pontassieve da credito con interesse e avvenieristica-avventuristica passione.

Riunione per la Garanzia Partecipata all’azienda agricola Apicoltura Della Valle

Il Mercato in Transizione è un organismo vivente il cui cuore e cervello risiedono in una assemblea quindicinale aperta a tutti i soci dell’associazione “Terra in Transizione” attraverso la quale si organizza il mercato, si definiscono gli spazi, le relazioni, si accolgono i nuovi arrivati… Il resto del corpo, volutamente amorfo poiché costruito su di una volontà inclusiva, è formato da tutti quelli che di volta in volta vestono i panni di cittadini, produttori, acquirenti, associati, partecipanti, interessati, promotori, attivisti, dispensatori di buon umore e/o di stimolo alla critica sociale…

Durante questo anno di crescita collettiva e individuale il mercato si è colorato spesso di mille luci, giochi, musiche e dibattiti. Ha portato in piazza discussioni sulle problematiche inerenti il mondo contadino, quello del lavoro, dei migranti, dell’accoglienza e dell’inclusività. Il MiT è oggi un essere vivo e pulsante all’interno dell’abitato di Pontassieve, un’alternativa salutare alla grande distribuzione, un luogo settimanale dove incontrarsi, scambiarsi opinioni, socializzare, assecondare un ritmo calmo. Restare Umani.

Durante questo anno per ben due volte, come tutti, il MiT ha dovuto affrontare un lockdown che gli ha imposto di rinunciare ad una sua componente molto importante. L’esclusione dalla vita partecipata di banchi non alimentari non è solo una privazione economica per artigiani e produttori di beni per il benessere e la cura di se ma una menomazione di tutto l’organismo vivente MiT. Le scelte relative al lockdown impongono al MiT di osservare una parte del proprio corpo sociale come fosse in cancrena, da escludere, nascondere e perfino tagliare, ben sapendo invece che questa parte è sana come tutto il resto; è viva, funzionale e necessaria a tutto il resto.

Il banchino di SoapOpera al Mercato

Fortunatamente l’assemblea (il cuore e il cervello del Mercato in Transizione) si attiva per non alienare ciò che è tutt’altro che un ramo secco, cercando di accudire questa sua parte con energia ritrovata. Nascono idee ed azioni, listini online e consegne porto a casa. Si mantiene un fuoco luce su quella componente del mercato che non può scomparire, perché bella e di cui tutti abbiamo bisogno. Ecco perché ad un anno dalla sua nascita rivendichiamo per il MiT un diverso strumento di valutazione. Il MiT è e resterà molto probabilmente un progetto pilota destinato a cambiare lo sguardo di Pontassieve e dei dintorni. Fucina di dibattiti e critica sociale, luogo di sperimentazione di partiche di inclusione e di risoluzione dei problemi attraverso il metodo del consenso.

cartello Voltumna


Inquadrare il MiT nei vecchi schemi, anche legali, mercato – vendita al pubblico – può essere necessario ma non è utile a che questo organismo abbia l’opportunità di svilupparsi coscienziosamente, scoprendo passo-passo possibilità altre.

Il MiT è un mercato che cammina, un Mercato in Transizione, appunto!